Come funziona una stampante 3D? La stampante 3D ha un funzionamento semplice, molto simile alle periferiche che si usano solitamente per la produzione di manifesti e poster.
Il dispositivo riceve l’input da un computer dove è presente il progetto tridimensionale dell’oggetto da realizzare e la stampante 3D inizia il proprio lavoro, che può durare anche diverse ore a seconda della grandezza del manufatto da costruire.
1) Prima di poter iniziare la stampa 3D è necessario elaborare con cura il progetto da realizzare, affinché la periferica possa processare velocemente i dati ricevuti dal computer. Il file deve contenere tutti i dati dell’oggetto: dalla lunghezza alla profondità, fino ai materiali da utilizzare e deve essere salvato in formato specifico Stl (Standard Triangulation Language To Layer).
2) Una volta completato il file tridimensionale da realizzare, è necessario inviare il progetto completo alla stampante 3D che inizierà la costruzione del manufatto.
3) Terminato il processo di stampa il manufatto non è perfetto ma va perfezionato.
Qual è la differenza tra una stampante 3D e una stampante tradizionale?
Una stampante 3D non è diversa dalla stampa dei documenti, ciò che cambia sono i materiali da utilizzare per la costruzione di un oggetto.
La testina non contiene inchiostro ma è un estrusore il che consente il passaggio dei polimeri dal serbatoio alla fase di riscaldamento; la fusione dei filamenti e infine la fuoriuscita degli stessi dall’ugello per la fabbricazione dell’oggetto.
Quali sono le componenti di una stampante 3D?
In primo luogo il fulcro della stampante è rappresentato da una scheda con un micro controllore che trasmette le informazioni relative all’oggetto. Si compone poi di estrusore che è la parte della stampante 3D che porta il filamento di plastica all’interno dell’hot end (fine caldo) che lo fonde e lo fa fuoriuscire da un piccolo forellino per realizzare gli oggetti.
L’hot end ha una duplice finalità: la prima è la fusione del materiale plastico e la seconda è il deposito della plastica sul piatto. L’estrusore è montato su una struttura mobile che lo sposta da destra a sinistra, dal basso all’alto, affinché il manufatto sia definito in ogni sua dimensione. Il foglio bianco è sostituito da un piano surriscaldato che permette di far aderire l’oggetto alla base della periferica.
L’estrusore a sua volta preleva un filo di plastica.
Il piano di stampa è il piano sul quale viene posizionato l’oggetto durante la stampa, il letto di stampa può essere mantenuto a temperatura ambiente o riscaldato.
Infine i filamenti rappresentano il materiale consumabile come le cartucce di una normale stampante.
Per info sul nostro corso di stampa 3D